A Monster Call, quando a chiamare è la vita

L’adattamento cinematografico del romanzo più noto di Patrick Ness, Sette minuti dopo la mezzanotte, è un fantasy a tinte drammatiche destinato a toccare corde nascoste, sensibilissime, difficili da gestire, da accettare. Per Conor O’Malley, dodici anni, cresciuto dalla madre, è inaccettabile che la donna che gli ha dato la vita debba combattere un cancro che, per quanto lei tenti di posare un lume di speranza sul futuro, pare essere giunto alla fase terminale. Incapace di opporsi al bullismo di cui è vittima a scuola, intestardito nel suo evitare di relazionarsi con la nonna materna, amareggiato dalla superficialità del padre, Conor si ritrova costretto ad assumersi responsabilità, soprattutto emozionali, che si sublimano in rabbia repressa, desiderio di fuga, paura. Emozioni urlate attraverso la sua passione: il disegno. Ed ecco che, esattamente sette minuti dopo la mezzanotte, prende vita un regno segreto, pauroso, dove un tasso centenario, visibile in lontananza, dalla finestra della sua camera, al di là di una chiesa ed un cimitero abbandonati, è pronto a squarciare il mondo di Conor, per rivelarsi per quello che è: il mostro.

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