L’isola dei morti e il viaggio verso l’ignoto

Un isolotto roccioso, simile a un imponente megalite, che racchiude una cupa macchia di cipressi. Un piccolo porticciolo si affaccia sulla piatta distesa di acqua solcata da una piccola barca a remi. Essa è condotta da un personaggio a poppa, mentre a prua vi è una figura eterea, visita interamente di bianco e una bara, anch’essa bianca, ornata di festoni. L’opera del pittore svizzero Arnold Böcklin, L’isola dei morti, suggerisce un’atmosfera grandiosa, definitiva: l’assenza del sole fa sì che al di là delle nuvole possa filtrare una luce tesa ad uniformare l’intero scenario e, tanto la presenza di portali sepolcrali nelle rocce quanto l’oscurità imposta dai cipressi, anticipano l’eterno silenzio che pare attendere le figure umane sulla barchetta. Nel dipinto di Böcklin non traspare paura, bensì un senso di rassegnazione e immobilità, come se la realtà fosse ormai pronta a cedere il passo a un mondo onirico al servizio di ciò che potrebbe essere semplicemente definito l’ultimo viaggio dell’anima. Continue reading “L’isola dei morti e il viaggio verso l’ignoto”