Sono cresciuta con la Russia nel cuore.

Casa per me è presto diventata il sottosuolo che affiora negli scritti di Fedor Dostoevskij, le visioni taglienti, violente, ma al tempo stesso fragili e indifese suggerite dalle poesie di Sergej Esenin, le pagine straripanti di grandezza, di oscurità, di follia e di sangue che hanno decretato l’epopea degli c’zar. 

La Russia e il suo misticismo. La Russia e i suoi non luoghi. Spazi sconfinati dove l’orizzonte assume le sembianze di una chimera, mentre il freddo impone al cuore di emanare quel fuoco primordiale generato dal mescolarsi senza logica di ogni sentimento estremo: dalla collera alla dolcezza, dalla passione all’odio, dal dolore intangibile a un insaziabile amore per la vita. 

Ad avvicinarmi al cinema è però stato Ingmar Bergman, l’uomo, la mente, l’anima che più di ogni altro ha influenzato il mio modo di vedere il mondo, il mio modo di sentire, di dubitare, di desiderare, di amare. 

Se Dostoevskij aveva annotato nei suoi diari che l’umanità è stata capace di una sola grande idea e questa è la Resurrezione dai morti; Bergman mi ha avvicinata al silenzio di Dio, mi ha insegnato che «il bene e il male non esistono, ma solo le necessità».

Ero una bambina e non sapevo quale sarebbe stata la mia, di necessità, ma sentivo il bisogno di vedere le sue opere: “Luci d’inverno”, “Il silenzio”, “Il posto delle fragole”, “Il settimo sigillo”, “Un’estate d’amore”, “Persona”, “Sussurri e grida” e “Fanny e “Alexander”; sono i titoli della sua filmografia che preferisco.

Nel tempo, il cinema è diventato anche altro. Ho una venerazione per Terrence Malick, mi toglie il fiato David Lynch, mi commuovono Andrej Tarkovskij e Krzysztof Kieslowski, mi seduce tuttora Martin Scorsese e resto incantata dalla grandiosità di Stanley Kubrick.

Di questi immensi registi, e non solo, sono i film che hanno accompagnato la mia vita: “Improvvisamente l’estate scorsa”, “Taxi Driver”, “Lezioni di piano”, “Magnolia”, “Film Blu”, “Decalogo”, “Stalker”, “Assassini Nari”, “Strade perdute”, Mulholland Drive”, “The Prestige”, “The Tree of life”, “La sottile linea rossa”, “Eyes Wide Shut”, “Dogville”, “Ritratto di signora”, The Hours”… Ebbene sì, Nicole Kidman è la mia attrice preferita, seguita da Elizabeth Taylor. 

Sono una divoratrice anche di film di animazione, “Up” su tutti, ma non mi risparmio nemmeno a serie Tv al cui apice piazzo “The Leftovers”,  Big Little Lies”, “Homeland”, “Lost”, “Six Feet Under”, “The Walking Dead”, “Banshee”, “I Soprano” e “Dexter” (almeno fino all’ultima stagione). 

Non credo di essermi mai annoiata un giorno in vita mia, nel caso, mi metterei a leggere… Russi a parte, subisco l’ascendente a stelle e strisce di W. Faulkner, E. Hemingway, F. S. Fitzgerald, J. Stenbeck, P. Roth, C. Palahniuk, J. Eugenides e D. Coupland (è canadese, ma ci siamo capiti)… Per quanto riguarda il vecchio continente non plus ultra sono Thomas Mann, Neil Gaiman, Ian McEwan, Virginia Woolf e la saga di Harry Potter.

Subisco il fascino dell’arte più di qualsiasi altra cosa al mondo, per questo mi limito a citare un viscerale amore per Caravaggio, Goya, Schiele, Magritte, Chagall, Modigliani e Dalì, ma non posso evitare di ammettere una certa ossessione per il Cristo nel sepolcro di Hans Holbein, per L’isola dei morti di Arnold Boklin e la Cappella Rothko.

Sono affascinata dalla morbidezza dei prati, dalla metamorfosi degli alberi, dalla leggerezza delle foglie, dalla soave rigorosità dei fiumi, dalla maestosità del mare aperto, dalla dolcezza della rugiada, dalla durezza della neve che diviene ghiaccio, dal vento che taglia l’aria e al pari di una lama la pelle, dall’istintività degli animali. 

Amerò per sempre la mia gatta; sono stata il suo essere umano per oltre sedici anni, una tartarugata che, non può essere un caso, coincide con il mio patronus stando a un test che potete fare tutti nel sito ufficiale di sua maestà J. K. Rowling.. Insomma, io e Sissi, saremo legate per sempre…

I miei imperatori preferiti sono Caligola e Napoleone, le top model che più mi trasmettono il senso dell’irraggiungibile bellezza sono Linda Evangelista, Kate Moss e Stella Maxwell, mentre tra gli atleti apprezzo  Novak Djokovic, Stan Wawrinka, Leo Messi, Ekaterina Gordeeva e Sergej Grinkov.

Mi piace il fuoco, la luna, girare scalza in casa, camminare nei parchi, il caffè, l’odore dei fiammiferi quando si accendono, l’educazione, i pistacchi, le rose, i fari, qualsiasi stagione, il frastuono del mare in burrasca, il sibilo del vento, il camino acceso, il senso di protezione che trasmette la propria casa, il giardino di mia madre, le cure di madre, tutto di mia madre, la protezione di mio padre, la quiete di Sempach, il profilo tenebroso di Mosca e la magia di Los Angeles.