Di ghiaccio son gli Dei
Una leggenda russa recita che in alcune regioni della Siberia ai bambini vengono allacciati i pattini ai piedi ed imparano a scivolare sul ghiaccio prima ancora di saper camminare. Una favola racconta invece di due bambini, Ekaterina e Sergei, che si conoscono sulla pista di pattinaggio del CSKA Mosca quando hanno appena cinque e nove anni e, sempre sui pattini, diventano una coppia imbattibile al punto da sembrare “una cosa sola”, così come sono destinate ad esserlo le loro anime. Una favola, la loro, che sarebbe diventata di tutti, perché mai era accaduto che uno sport così tecnico, così di nicchia, avvicinasse orde di profani, perché loro ammaliavano chiunque li guardasse, non solo i giudici, anche gli avversari, perché solo loro erano così leggeri da rendere ancora più profonde le note di Bethoveen, perché quando danzavano il tempo sembrava fermarsi. Fosse stata per davvero una favola e non una storia vera, l’epopea di Ekaterina Gordeeva e Sergei Grinkov, avrebbe limitato i risvolti drammatici ai brani che sceglievano per accompagnare le loro imprese, mentre invece la fiaba degli dei del ghiaccio, si è tinta di tragedia, trasformando le grandiose gesta della coppia russa in epica, in versi destinati a tramandarsi per l’eternità.